Giù dalla nave con un cuore nuovo
Cari amici,
nel congedarmi da voi dopo una settimana di "vita insieme" desidero ringraziare il Signore per avermi concesso di vivere questa esperienza.
Quando ho accettato di collaborare a questa "avventura" non sapevo certo come si sarebbe sviluppata, ma intuivo che poteva essere una "grande occasione'' per il Movimento giovanile e per tutto il partito, anche se era presente il rischio che prevalesse l'aspetto "crociera". Mi pare ora di poter affermare che quello che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo, in attesa della conclusione finale con il nostro segretario De Mita, sta rivelandosi una grande speranza: una nuova classe dirigente sta maturando e si presenta con la capacità di interpretare i problemi del nostro tempo e di saper essere "partito di popolo" secondo la più autentica tradizione della DC.
Le manifestazioni di Genova, La Spezia e Livorno sono stati esempi e testimonianza di una capacità di coinvolgere "la gente'' in una proposta di impegno per la pace e lo sviluppo, secondo una "dimensione'' universale "che ci appartiene perché radicata nella "cattolicità" della proposta cristiana, cui il nostro partito si ispira.
L'incontro e la presenza a bordo di tanti amici di partiti fratelli ancora impegnati per dare libertà e democrazia ai loro popoli ci testimonia che "la proposta democristiana" è quella vincente.
Fallito l'internazionalismo comunista, diviso quello socialista, l'internazionalismo democristiano rappresenta oggi la speranza vera di tutti i popoli, sia quelli che ancora lottano per garantire i valori fondamentali della persona e della solidarietà, sia quelli che debbono misurarsi con i problemi della società postindustriale.
È necessario però avere la consapevolezza che, come sempre, il "nuovo che nasce" ha sempre radici profonde nelle esperienze precedenti.
Il senso della "storia" tante volte emerso nei dibattiti rappresenta una dimensione necessaria per un partito e quindi per la sua classe dirigente.
Tale dimensione consente di "innovare'' oggi e di preparare il futuro con la consapevolezza che l'incarnazione dei "valori di sempre" non può non ubbidire al "segni dei tempi".
Al termine di questo GIO'2 BOAT mi pare che un'altra condizione sia emersa come elemento importante per realizzare nella "storia" attuale del nostro partito una presenza efficace nella società. Si tratta cioè di sviluppare il dibattito politico interno attorno ai problemi di oggi con tutta la carica singola o di movimenti culturali interni di cui un grande partito popolare può essere capace.
L'amore all'uomo di oggi, a tutti gli uomini, a tutti i popoli, ci impone la fatica di osservare, di capire, di elaborare, di sperimentare le soluzioni dei problemi "stando dentro" alla vita della gente. Il confronto tra proposte, tra sottolineature diverse nel fare questa ricerca può solo arricchire "la proposta finale del partito".
Chi ha paura del confronto con altre proposte così come chi si rifugia dietro a distinzioni speciose, sempre possibili, per conservare il proprio potere, non ama, la "causa" per la quale dicono di lavorare.
Perché un dibattito vero si sviluppi e possa concludersi favorevolmente è necessario "essere amici", uniti dalla stessa passione per l'uomo e quindi impegnati a dare il meglio di se stessi.
Vivere l'esperienza politica come "amicizia" che arricchisce e che stimola e che magari in taluni momenti può anche non farci trovare d'accordo senza impedire di continuare a stimarci, presuppone però "un cuore nuovo".
La libertà di cuore deriva dalla purezza delle intenzioni, dalla purificazione che, per chi crede, deriva da un incontro personale e comunitario con il "Padre di tutti".
Per un partito che affonda le radici della sua proposta politica nell'ispirazione cristiana, pur essendo e dovendo essere laico nella elaborazione della proposta politica, la sua capacità di incidenza è legata ad una "prassi di comportamento" che trova nell'amicizia e nella libertà dei cuori il necessario presupposto. Ecco con questi pensieri "abbandoniamo la nave" e ritorniamo tutti nel mondo: se ci resta un po' di nostalgia "perché stavamo bene insieme'' ci conforta la speranza che tutta Italia sarà presto investita da "1.000 giovani missionari" desiderosi di spender la propria vita, attraverso la DC al servizio dell'uomo e della solidarietà tra i popoli.
Nei momenti di difficoltà, di sfiducia e magari anche di solitudine basterà un pensiero al GI0'2 BOAT per sapere che in tanti luoghi della penisola altri, come noi, stanno sopportando la stessa fatica per un ideale per il quale vale la pena di vivere.





