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Giornale di bordo n. 3
pagina 15

Libero de Guttry: quando lo sarà Malta?

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Andrea de Guttry èstato rilasciato. Dopo che, nella not

te tra domenica e lunedì, gli era stato fatto pervenire un mandato di comparizione presso il tribunale di La Valletta che gli impediva di lasciare Malta prima del 9 ottobre (nel migliore dei casi), al presidente dei giovani democristiani europei èstato possibile partire per l'Italia dopo aver pagato una cauzione di 4 milioni di lire.

Non è la prima volta che il presidente dei giovani dc europei deve passare contro la sua volontà un "soggiorno supplementare" a Malta, dove il governo di Carmelo Mifsud Bonnici governa con la maggioranza in parlamento ma non quella dei suffragi.

Lo scorso anno, ad aprile prima, ed a settembre poi, Massimo Gorla era stato una volta arrestato, l'altra espulso senza neanche una comunicazione scritta.

Per avere violato il "Foreign Interference Act" del 1982 prima, per impedirgli una nuova violazione poi.

Le difficoltà per la delegazione dei giovani democristiani giunta sabato sera a Malta per partecipare alle celebrazioni per l'anniversario dell'indipendenza nazionale sono iniziate subito. Appena sbarcata è stata accolta dal segretario generale del ministero degli esteri con il modulo che occorre riempire se si giunge nell'isola con l'intento di fare della politica. E con l'aggiunta che la richiesta di autorizzazione a parlare sarebbe stata comunque respinta.

Protesta formale allo stesso ministro degli esteri, poi l'ingresso in territorio maltese.

Per un giorno de Guttry, Luigi Mazzarino e Filippo Lombardi hanno tentato di far perdere le proprie tracce allo scopo di evitare una misura preventiva come quella attuata contro Gorla nel Settembre 1985 (anche in quel caso l'allora presidente dei giovani Dc europei si apprestava a parlare in occasione dell'anniversario dell'indipendenza del paese).

Alla fine si sono nascosti sotto il palco dal quale una trentina di minuti più tardi de Guttry ha parlato. "Ho ricevuto una accoglienza ostile nel paese'', ha dichiarato di fronte ad una folla di 80.000 persone, in quella che da taluni osservatori è stata definita una manifestazione di protesta contro la politica di repressione attuata dai socialisti al governo ai danni delle opposizioni.

La cerimonia si conclude e, racconta Filippo Lomardi, giunto ieri mattina a bordo della "Lauro", ricomincia il rimpiattino con la polizia.

Alle due di notte la comunicazione del tribunale: de Guttry si deve presentare il 9 ottobre di fronte alla corte per rispondere di violazione del "Foreign Interference Act".

Nel frattempo non gli sarà possibile lasciare il paese perché una legge la cui incostituzionalità è stata stabilita dalla stessa corte costituzionale maltese con una sentenza del 16 luglio scorso (sollecitata da un ricorso di Massimo Gorla) lo tiene praticamente agli arresti a tempo indeterminato.

Il suo avvocato chiede la celebrazione per direttissima del provvedimento giudiziario.

Accolta la richiesta ad essere presentata è una eccezione di incostituzionalità per la legge che è alla base dell'arresto. E che solo una dubbia procedura costituzionale mantiene in vigore: quella secondo cui la corte costituzionale può essere chiamata dal governo a pronunciarsi su una legge la cui illegittimità è già stata dichiarata ma che all'esecutivo sta molto a cuore).

In attesa di una nuova sentenza della corte (attesa però tra pochi giorni) de Guttry è tornato in libertà. Dietro promessa di tornare per l'eventuale processo.

Domani sarà su questa motonave, e potrà raccontarci tutto di persona.

Ultimora

Arriverà solo oggi alle 13,00 all'aeroporto di Pisa Andrea de Guttry, bloccato all'aeroporto della capitale maltese La Valletta, alle 15,25 ora locale, poco prima di imbarcarsi sul primo volo disponibile per l'Italia. Appena passato il check-in, il presidente dei giovani democristiani europei è stato avvicinato da alcuni poliziotti che gli hanno notificato una convocazione del tribunale scaduta già da mezz'ora.

Quindi è stato trattenuto per diverso tempo, e secondo quanto asserisce Filippo Lombardi, gli è stato fatto intendere "abbastanza pesantemente" che si era trattata di una manovra decisa per il grande polverone sollevato all'estero dal suo caso.

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