Andrea de Guttry, Presidente dei giovani dc europei è stato privato del passaporto dalle autorità maltesi e pur essendo stato rilasciato dalla Polizia che lo aveva arrestato ieri sera al termine di un comizio, si trova sotto sorveglianza speciale e non potrà lasciare il Paese fino al 9 ottobre, giorno in cui, secondo informazioni raccolte in ambienti dell'opposizione, un Tribunale dovrebbe giudicarlo per aver violato la legge sulle "ingerenze straniere'' varata nel 1982.
Al momento di "chiudere" il "giornale di bordo'' in tipografia, apprendiamo che de Guttry, si trova in stato di libertà vigilata in un albergo della capitale, La Valletta, mentre Lombardi e Mazzarino, gli amici del centro europeo con i quali era volato a Malta, sono stati accompagnati all'aeroporto dalla polizia come "indesiderabili" e sono rientrati in serata a Roma. Lombardi e Mazzarino hanno confermato, al telefono, che de Guttry per mezzo dei suoi difensori ha presentato ricorso contro la data proposta ed oggi con la discussione in aula di questa prima richiesta dovrebbe iniziare la battaglia legale che già vide contrapposti Massimo Gorla e lo Stato maltese.
Il reato contestatogli è sempre lo stesso: secondo le leggi di Malta, introdotte dal regime di Mifsud Bonnici, nessun esponente politico straniero può partecipare a manifestazioni pubbliche sul territorio dell'isola, senza una preventiva autorizzazione che, notoriamente, non giunge praticamente mai in tempo.
Andrea de Guttry, eletto da circa un anno, Presidente dei giovani democristiani europei, era partito per l'isola del Mediterraneo invitato dalla dc maltese, il "Partito Nazionale Maltese'', per partecipare ad un comizio con il quale si festeggiava il giorno dell'Indipendenza a ventidue anni dall'affrancamento dall'Impero britannico.
Al termine del comizio, a cui de Guttry aveva portato il saluto di tutti i partiti europei aderenti all'Internazionale democristiana una camionetta si è avvicinata al palco e due poliziotti hanno tratto in arresto il giovane italiano, nonostante le proteste dei dirigenti democristiani maltesi e quelle di coloro che avevano partecipato all'incontro.
Immediate le reazioni in Italia, nonostante il riserbo, comprensibile, della Farnesina, in mattinata tutti i movimenti e le federazioni giovanili italiane hanno condannato l'arresto e il segretario del MGDC, Renzo Lusetti, dalla tribuna della terza sessione di lavoro della crociera di pace sull'Achille Lauro, ha chiesto "l'immediata scarcerazione dell'amico de Guttry e le scuse del Governo maltese per un atto offensivo dei rapporti di amicizia da sempre intercorsi tra il popolo italiano e maltese''.
C'è da tenere presente che la polemica di Lusetti con le autorità maltesi è motivata dai fatti avvenuti a suo tempo dopo l'arresto di Massimo Gorla.
L'esponente della DC milanese che fu giudicato per direttissima per avere commesso "reati contro lo Stato maltese'', propose, per mezzo del suo difensore, ricorso alla Corte Costituzionale maltese al fine di ottenere la revoca dell'atto n. XI del 1982 sull'ingerenza straniera. Proprio lo scorso 16 luglio, con l'atto 146/850, venivano riconosciute come legittime le richieste di revisione costituzionale, per cui, secondo il Cancelliere la presenza di Gorla a Malta nell'ambito di un comizio pubblico era legittima in quanto il "Tribunale sentenzia che l'articolo 3 dell'Atto del 1982 sulle Ingerenze Straniere e anticostituzionale''.
Di questa sentenza purtroppo pare che le autorità maltesi non abbiano proprio voluto tenere conto e contravvenendo ad una sentenza della Giustizia del proprio Paese, hanno creato un altro motivo di frizione con l'Italia ed hanno dato conferma alle critiche di quanti a Malta e fuori dell'Isola ritengono che il Governo di Bonnici sia sostanzialmente un Governo autoritario, da cambiare al più presto.
''A marzo probabilmente si voterà", ci dice Vanna Vella, una giovane dc maltese ospite in questi giorni del nostro "Gio'2 Boat", "ed anche questo episodio, che da maltese spero si risolva al più presto, peserà nel momento elettorale".




