GIO' BOAT, la nave, Genova; quale inizio migliore per la nostra avventura il parlare di un'altra grande avventura di mare la scoperta dell'America ma soprattutto il viaggio di Cristoforo Colombo. Di questo nella prima sessione di lavori di oggi hanno discusso circa 300 giovani con tre grossi esperti dell'argomento: il sen. Paolo Emilio Taviani, il prof. Ferro (doc. Università di Genova) e il prof. Consuelo Varela (doc. Università Siviglia).
Il parallelo fra GIO-BOAT e il viaggio di Colombo è stato il leit-motiv del dibattito che è seguito all'introduzione di Nicola Ciarleglio e che ha toccato di versi punti. Primo fra tutti le motivazioni che spinsero Colombo ad iniziare questo viaggio: la ricerca del nuovo, la curiosità, la religione ma anche, come qualcuno ha minuziosamente insinuato, la volontà di sfruttare nuove terre. ''Volontà che certamente Colombo non aveva" – ha risposto il Sen. Taviani dicendo che il suo progetto fu presentato al Portogallo proprio perché questo Stato essendo nel suo periodo d'oro non aveva bisogno di nuove ricchezze e, quindi di altri territori.
Il progetto, però, prima che al Portogallo fu presentato anche a Genova, la sua città che nel torto del rifiuto ebbe un merito di riconoscersi cioè potenza troppo limitata per finanziare un progetto di quel genere.
Un merito, continua Taviani, che è anche della DC visto che nel dopoguerra non ha avuto la comprensibile tentazione, come partito di maggioranza, di intraprendere iniziative sproporzionate rispetto alle capacità del paese.
La discussione poi è ritornata sul significato del viaggio; sulla forte motivazione religiosa che Colombo aveva e che continuamente mostrava, ad esempio quando partendo teneva il Vangelo in mano, e ne leggeva alcuni versi. La stessa motivazione che aveva Colombo deve essere quella che ci muoverà questa sera a partecipare insieme alla Santa messa in Cattedrale e alla fiaccolata, per cominciare questa grande missione, una missione di pace. "Come Colombo, anche i giovani dc": questo sembra il significato della conferenza di questa mattina. Speriamo che anche il nostro viaggio riesca ad avere un significato, una forza simili a quelle del grande navigatore genovese.
