Libano, la pace futura
«Il mio Libano era una grande Assisi...» da poche parole di Camilla, giovane libanese dello Chouf, nasce a Milano la campagna "Libano: la pace futura".
L'iniziativa, coordinata dal Centro Missionario PIME e dalla rivista "Mondo e Missione" ed alla quale hanno aderito personalità e movimenti, tra cui il Movimento Giovanile DC di Milano, ha come scopo quello di sensibilizzare l'opinione pubblica su questo «dramma dimenticato» e di dimostrare la nostra solidarietà all'intera popolazione libanese con atti concreti, come quello della costruzione di un piccolo ospedale nella regione di Tiro, nel Sud del Libano.
Per far ciò abbiamo elaborato tre livelli di intervento.
Il primo è quello di presentare la situazione di questo Paese martoriato dalla guerra civile e dal punto di vista storico e da quello attualistico, con la sua ricerca di convivenza pacifica tra le varie etnie, confessioni religiose, situazioni politiche presenti in medio oriente; infatti contemporaneamente all'inizio della campagna è uscito il volume, edito dalla EMI, "Libano: la pace futura", scritto da padre Bernando Cervellera e sono state allestite mostre fotografico-audiovisive e programmate conferenze.
Aiuti politici ed economici
Il secondo è quello rivolto ad ottenere aiuti politici, mediante la presentazione di interpellanze al Parlamento e a tutti gli organismi sovranazionali per ottenere il ritiro degli eserciti stranieri.
L'ultimo stadio è quello economico. In questi ultimi anni la situazione si è notevolmente appesantita.
La moneta libanese, che nei primi dieci anni di guerra si era mantenuta stabile, ultimamente è precipitata al punto che oggi un dollaro, dalle originarie 3 lire e mezzo ne vale circa 500.
Da ciò deriva quindi, ad esempio, mancanza di generi di prima necessità quali cibo e medicinali per la popolazione, cioè in ultima analisi mancanza di futuro.
Ecco quindi il senso della nostra testimonianza di solidarietà, costruendo il già citato ospedale interconfessionale. Quest'ultimo elemento è molto importante.
La regione di Tiro è zona fortemente interconfessionale, dove convivono diverse comunità religiose e tutte insieme avvertono la necessità di questa minima struttura sanitaria.
Appello alla pace
Ma oltre a tutto ciò il senso dell'iniziativa è quello di un appello alla pace.
Il Libano è una terra dove ben 17 confessioni religiose hanno vissuto per secoli e ancora oggi, nonostante questi ultimi 13 anni di guerra avvengono continuamente manifestazioni e incontri tra i responsabili religiosi per richiedere la pacificazione.
Questa considerazione trova fondamento anche nel messaggio che Papa Giovanni Paolo II ha voluto lanciare per la 21a giornata mondiale della Pace a proposito della libertà religiosa ricordando l'incontro di Assisi del 27 ottobre 1986.
«... il Libano come una grande Assisi... », è un'immagine che dobbiamo assolutamente salvare e proporre per il mondo futuro.





