Prima di tutto la sicurezza
La recente tragedia di Chernobyl ha scatenato nel notro Paese un nuovo acceso dibattito riguardo alle scelte del nucleare come principale fonte di energia nazionale.
Noi del comitato provinciale di Viterbo (nella nostra provincia, a Montalto di Castro vi è il cantiere della costruenda centrale nucleare), abbiamo potuto constatare che le recenti manifestazioni dei vari movimenti antinucleari sono fallite poiché la popolazione interessata, non solo ha disertato, ma ha duramente criticato questo genere di iniziative, l'ultima delle quali è degenerata in scontri con le forze dell'ordine.
Ma come mai la gente del luogo che dovrebbe essere in questo clima di emotività dalla parte degli antinucleari, di fatto non lo è?
Trovare una risposta non è semplice ma crediamo che i cittadini del nostro comprensorio abbiano capito che nei programmi alungo termine la scelta del nucleare sia una tappa obbligata per ogni nazione che vuol mantenere la propria competitività.
L'opinione del cittadino medio è che se il nostro Paese vorrà rimanere all'avanguardia, deve nel più breve tempo possibile migliorare il proprio settore energetico; l'esempio più vicino lo abbiamo dalla Francia che ha pianificato la costruzione di altre 22 centrali che con le 43 che ha già in funzione fornisce buona parte dell'Europa di energia a basso costo.
Quello che ci domandiamo è il perché siamo solo noi che dopo i fatti di Chernobyl ci siamo chiesti se è necessario continuare per la strada intrapresa, quando le nostre regioni del nord dividono con il resto dell'Europa i rischi più o meno calcolati che questo tipo di scelta comporta; non è coerente a nostro avviso cambiare il proprio piano energetico ogni due anni.
È evidente che il problema della sicurezza non può essere limitato ai vari territori nazionali, ma deve essere affrontato con tutti i Paesi poiché in ogni caso gli effetti negativi coinvolgono tutto il globo. Il comitato di Viterbo ha affrontato la discussione sulla energia nucleare da circa un anno, inizialmente dal punto di vista energetico ed economico, in seguito dal punto di vista della sicurezza. Quando viene scelto il luogo dove insediare una centrale è necessario prevedere un programma economico per lo sviluppo di quel territorio.
Costruire una centrale nucleare vuol dire impiegare molti capitali che devono alimentare, quando. non addirittura creare, l'espansione del settore produttivo interessato e prevedere soluzioni che permettano di mantenere questa produzione anche dopo la costruzione della centrale stessa. Siamo convinti che la domanda principale da porsi quando si parla di nucleare sia: quali sono i rischi in termini di alterazione di ecosistema?
La risposta a questa domanda esiste ed è rassicurante ma il fatto che ci preoccupa è che sicuri di questa realtà, si affronti con superficialità lo studio di nuovi sistemi di sicurezza, ma soprattutto non si è in grado di gestire in maniera attiva una situazione di emergenza.
È opportuno vigilare sull'uso e la costruzione di queste strutture evitando che chiunque, basandosi solo sulla convinzione delle proprie idee, le usi per esperimenti sempre più pericolosi, come forse è accaduto a Chernobyl.



