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Un Welfare State non da smantellare ma da ridisegnare

Nuova Politica - Un Welfare State non da smantellare ma da ridisegnare pagina 24

«La ricerca sociale» è la rivista del Dipartimento di Sociologia dell'Università di Bologna, diretta da Achille Ardigò e pubblicata dalla Franco Angeli. Sono fascicoli, per lo più monografici, che raccolgono una serie di saggi di interesse sociologico. L'ultimo numero di questo quadrimestrale (n. 32) ha come titolo Per una rifondazione del Welfare State.

Il tema è molto attuale, stante la difficoltà, progettuale oltre che è prima che politica, di ridisegnare una politica sociale dello stato democratico moderno. Si dice, ed è opinione comune, che è entrato in crisi il compromesso capitalismo-democrazia, assestatosi nel dopoguerra, sulla base delle teorie di Keynes e Beveridge, e costruito storicamente soprattutto ad opera delle socialdemocrazie, ed in parte dai partiti democratico-cristiani o liberal-riformisti. Si dice anche, e pure questo è un dato quasi acquisito, che lo «Stato sociale» non va smantellato, ma ridefinito. In ogni caso, se è un patrimonio politico teorico che così come è si presenta a volte datato (lo stesso esito elettorale USA dimostra la non riproponibilità della vecchia politica interventista e del vecchio blocco sociale roosveltiano: ceti medio bassi sindacati/minoranze/giovani/opinione e cultura «liberal»), è altrettanto vero che questo stesso patrimonio rappresenta una conquista democratica da cui non si torna indietro (nonostante gli sfavillanti successi dell'efficientissimo reaganiano). Di questo, e di tante altre tematiche, di cui qui non è possibile riferire, parla il fascicolo di cui si diceva, che si apre con un saggio di Achille Ardigò su «Nuovi valori e nuovi attori per la rifondazione del Welfare State» in cui segnaliamo in particolare un riferimento a A.O. Hirschmann, di cui è celebre, tra le altre cose, la sua teoria sulle tre modalità di rapporto con un'istituzione, la «lealtà», la «defezione» e la «protesta»; un abbozzo delle critiche dei teorici neocorporativi alla «silent revolution» e 9 allegati di documentazione, tra cui alcuni sulle politiche sociali del governo Thatcher e del governo americano e sulla nostra spesa sanitaria.

Oltre a questo, che è il saggio principale, troviamo altri contributi: «Le teorie della crisi del Welfare State: confronti per una prospettiva», di Pier Paolo Donati, «L'emergere delle classi di Welfare in Germania occidentale: prospettive teoriche e prove empiriche» (di Jean Alber – Università di Colonia), «Modelli di politica sociale e terza dimensione» (che sarebbe lo spazio tra il 'pubblico' e il 'privato', tra lo Stato e il mercato e che da alcuni viene definito anche il 'privato sociale') di Ivo Colozzi, «Il volontariato tra pubblico e privato» di Pier Paolo Donati, e «Linee di povertà» di Mauro Nievo.

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