De Gasperi a trent'anni dalla morte

Nell'agosto 1954 moriva Alcide De Gasperi, uno dei maggiori statisti dell'Europa del dopoguerra. Molto si è scritto, parlato, discusso, sul ruolo e sulla figura di questo leader. E ci si è anche chiesti quali siano stati i punti qualificanti della sua politica e della sua strategia.

«Storia contempomaea», una delle riviste de «Il Mulino», nel numero 4 (agosto – settembre), contiene una serie di saggi su queste problematiche, in una ricognizione storica che tocca i vari aspetti e interventi della politica degasperiana.

Jean-Dominique Durand parla di «Alcide De Gasperi ovvero la politica ispirata», con un intervento in cui vi sono numero citazioni delle figlie dello statista, di periodici cattolici («Civitas», «Humanitas», «Civiltà cattolica») e di altre fonti biografiche.

Antonio Varsori presenta un saggio su «L'incerta rinascita di una tradizionale americana» i colloqui Bevin-Sforza dell'ottobre 1947», e Rosaria Quartararo si occupa di «L'Italia e il piano Marshall (1947-52)», un fondamentale momento della cooperazione economica atlantica. Seguono due articoli sulla politica estera degasperiana: «La politica europeistica dell'Italia negli anni '50», di Pietro Pastorelli, e «Strategie della stabilizzazione. Gli Stati Uniti e l'Italia: 1917- 1951», di James Edward Miller.

Conclude il fascicolo un contributo di Bruno Bottiglieri sulla politica economica di quegli anni: «Tra Pella e Vanoni: la politica economica degli ultimi governi De Gasperi». Come si vede uno strumento utile per l'approfondimento di un periodo fondamentale della nostra storia e per la riscoperta di uno statista che di questa stessa storia è stato protagonista e artefice.