Nicola Pistelli

Da quel chicco di frumento

Nuova Politica - Da quel chicco di frumento pagina 3
«Nuova Politica» ricorda e rilegge Nicola Pistelli vent'anni dopo la morte

Solo in una città come Firenze, con un Sindaco come Giorgio La Pira, poteva capitare che la Giunta Comunale facesse affiggere per le strade un manifesto ufficiale, per annunciare la morte di un proprio assessore, che terminava cosl: «Questo chicco di frumento – caduto tanto presto sotto terra – è destinato, come dice il Vangelo, a produrre spighe dense di grano che ci serviranno di alimento nel futuro cammino».

Vent'anni dopo la voce di un operaio democristiano di Brescia arriva a testimoniare, in modo forse più autentico di qualsiasi celebrazione, che il Sindaco La Pira aveva ragione: Nicola Pistelli, il chicco di frumento, continua a germogliare. Giovanni Landi, da più di trent'anni operaio all'OM, afferma, in un'intervista a «La Repubblica» dello scorso aprile, che Pistelli «aveva compreso che esisteva una periferia dell'area cattolica che doveva essere annaffiata, coltivata». «E "Politica" – continua Landi – aveva una sua didattica, all'inizio dell'anno ti indicava le riviste da leggere, ci spingeva ad essere analitici e critici. Erano queste le armi che ci aiutavano a muoverci nel sociale e a tenere un impegno che oggi diremmo tripolare: nella CISL, nella ACLI e nella DC».

«Nuova Politica» vuole oggi offrire ai giovani della DC alcuni spunti di riflessione, sulla scia del convegno di Firenze dello scorso settembre, per ricordare e rileggere Nicola Pistelli vent'anni dopo la morte.

Soltanto tre delle cose che ci fanno sentire legati a lui vogliamo qui ricordare. Innanzitutto la sua testimonianza per smentire quanti, stoltamente, continuano ad affermare che per «fare politica veramente» bisogna invecchiare, come se l'entusiasmo e la freschezza legata ai propri pochi anni non fossero un motivo di ricchezza da non disperdere ma da utilizzare subito.

In secondo luogo, la sua capacità di affiancare alla riflessione ed allo studio, la concretezza richiesta nella gestione dei problemi di ogni giorno. Il giovane direttore di «Politica» scelse nella Giunta Comunale, stupendo quanti credevano di averlo capito, l'assessorato ai Lavori Pubblici.

Infine la sua capacità di parlare di politica non in «politichese», trascurando le banalità e le tristezze di tanti dibattiti, cosl lontani dai bisogni della gente, per affrontare i problemi delle alleanze non in termini di mercato del potere o del consenso ma come passi di un disegno comune. Pistelli sfidò le incrostazioni e le diffidenze dei suoi tempi conducendo una battaglia per il nuovo: il centro sinistra diventò per lui un obiettivo preciso da raggiungere per fare crescere la democrazia nel Paese sotto la guida di una DC viva e protagonista.

Il modo migliore per ricordare Pistelli è quello di continuare la sua battaglia per il nuovo. Allora se è vero, com'è vero, che oggi l'alleanza con i partiti di democrazia socialista e laica è l'unica possibile per governare, è anche vero che essa sta mettendo in luce limiti e contraddizioni. Una prospettiva di largo respiro, più per il dopodomani che per il domani, deve guardare più avanti. L'espansione progressiva del ceto medio ha portato, come da qualche tempo Scoppola sta sostenendo, ad un enorme allargamento dell'area di «centro», fino a farle praticamente perdere i confini. In una realtà di questo tipo la Democrazia Cristiana ha dinnanzi a sé la possibilità, radicalmente nuova, di cercare consensi anche al di fuori del proprio tradizionale elettorato, in quelle aree del paese, aperte e vive, abbandonate assurdamente, e per troppo tempo, come esclusivo terreno «di caccia» per i partiti della sinistra. La DC deve raccogliere la sfida dei tempi, deve dimostrare di sapersi rinnovare oltre che al proprio interno, anche nella capacità di farsi interprete dei settori della popolazione più ricchi di ansie, di valori morali, di speranze.

Pistelli forse oggi avrebbe condotto questa battaglia per il nuovo. Certo non si sarebbe adagiato sulle grigie e scontate stanchezze del presente ma avrebbe continuato a pensare al domani. Aveva ragione La Pira. Da quel chicco di frumento possono continuare a nascere spighe di grano nuovo.

Essere responsabile a vent'anni
Ciriaco De Mita

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Il segretario del partito ricorda la breve ma splendida battaglia del giovane direttore di «Politica». La sua capacità di riflettere e fare riflettere. Il suo ruolo nel preparare i dirigenti del futuro. Il suo far politica con la ragione, approfondendo le questioni e non dandone scontati gli esiti è il metodo anche di questa Democrazia Cristiana.