GIO'1
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L'urgenza del "quotidiano"

Nuova Politica - L'urgenza del
Quattro parole con Andrea Rigoni, dirigente nazionale MGDC per le attività di massa

Perché Bergamo?

Ogni angolo d'Italia è il nostro paese: insieme vogliamo crescere, superare il provincialismo, camminare verso l'Europa, per dimostrare che la DC è anche un grande partito di giovani.

Bergamo rappresenta la «continuità» di un impegno: un messaggio di speranza, un rinnovato incontro con i problemi, un «mix» intelligentemente dosato e mirato a precisi obiettivi; giocare una partita per vincere, lanciare una sfida all'ONU, interpellare l'anno internazionale della Gioventù: i nostri bisogni hanno l'urgenza del quotidiano e molti di questi non possono più subire la comoda logica del «rinvio».

 

Perché avete pensato di istallare nella vostra «cittadella» una televisione artificiale?

È stata un'idea originale degli amici Stefano Scialotti e Alberto Massaio in collaborazione con Alessandro Donadio.

Si tratta di una televisione artificiale per radiografare dal vivo lo spaccato della nostra vita, uno schermo amplificato rilanciato nell'etere fino a collegarsi ad una televisione naturale che trasmetterà integro il nostro messaggio: una scenografia tecnologica che prospetta una galassia di comunicazioni «prossime venture».

 

Come sarà organizzato a Bergamo il GIO' 1?

Il GIO' 1 per cinque giorni, dal 25 al 29 settembre c.m. trasformerà Bergamo in «Spazio Giovani Dc»: 20.000 giovani sempre presenti apriranno un serrato dibattito con la città e con il Paese sul tema: I Giovani nel ciclone dei Megatrends. I relatori sono tutti di chiara fama e molto noti sono i conduttori, ma solo i giovani saranno gl'interlocutori.

Due treni speciali partiranno da Palermo e da Lecce per portare a Bergamo la più qualificata rappresentanza di giovani DC di tutt'ltalia.

Non vi è dubbio che stiamo per realizzare la più grande, la più nuova e avanzata, la più costruttiva, la più attuale e provocatoria manifestazione nazionale della storia del Movimento Giovanile DC.

Bergamo, ne sono certo, conserverà a lungo la memoria storica dell'identikit giovanile anni '90 che noi certamente avremo contribuito a tracciare in un momento in cui non solo il Paese ma il mondo ha un forte bisogno di speranza.

Promuovere il passaggio non traumatico alla società post-industriale
Flaminio Piccoli
I giovani nel ciclone dei megatrends
Roberto Di Giovan Paolo