Le 1000 comunità, le 1000 etnie
Non è solo con l'ultima ondata migratoria che si è cominciato a parlare di società multietnica. È vero, gli orizzonti si stanno allargando, gli incroci tra razze e culture diverse si infittiscono. Ma diamo un'occhiata alle minoranze etniche e linguistiche presenti sul nostro territorio già da tempo. Esistono gruppi alloglotti tutelati dalla Costituzione e dagli statuti delle regioni interessate: la minoranza tedesca e ladina in Trentino Alto Adige, la minoranza slovena in Friuli Venezia Giulia, la minoranza francofona in Valle d'Aosta. Accanto a questi, però, ci sono anche altri gruppi che non sono altrettanto tutelati giuridicamente: si tratta della minoranza albanese in alcune regioni dell'Italia meridionale e insulare, sarda, corsa e catalana in Sardegna, greca in Calabria e Puglia, occitanica in alcune valli cisalpine ed in Calabria, serbocroata nel Molise. Su più di due milioni e mezzo di appartenenti alle comunità linguistiche di più antico insediamento, sono meno di 400.000 quelli espressamente tutelati dalla legge. Nel migliore dei casi, in alcune regioni viene sottolineata la necessità di tutelare e valorizzare il "patrimonio linguistico" delle comunità locali.
Con le ultime ondate migratorie, si sono stabilite in Italia nuove comunità straniere: iraniani, filippini, capoverdiani, senegalesi, marocchini, cinesi, egiziani, eritrei e tunisini sono i principali gruppi di recente insediamento.
La problematica delle minoranze coinvolge una serie ampia di questioni, dall'istruzione alla giustizia, alle norme civiche. L'immigrazione dal meridione italiano, ma soprattutto i nuovi arrivi dai paesi extracomunitari hanno portato ad una diffusione articolata, quasi ad un rimescolamento, di lingue, dialetti, culture e religioni assai differenti tra loro. L' in- contro tra abitudini ed esigenze spesso in reciproco contrasto il più delle volte è tutt'altro lineare e tranquillo. Episodi di intolleranza sono frequenti.
Servono certamente leggi che tutelino tutte le minoranze etniche e linguistiche, vecchie o nuove che siano, ma serve soprattutto una concreta cultura dell'accoglienza e del rispetto dell'altrui diversità. Se la società è già oggi multietnica, lo sarà ancor di più negli anni a venire.
Le 1000 religioni
La società multietnica che va costituendosi è anche una società multireligiosa. Le grandi migrazioni di fine millennio hanno un'implicazione di notevole rilievo: l'incontro delle razze e delle culture è anche contatto tra religioni diverse, con relativi usi e costumi. In particolare, l'immigrazione dai paesi del Medio Oriente e del Maghreb ha portato all'instaurarsi di un nuovo rapporto tra islamismo e cristianesimo, con notevoli difficoltà di adattamento, ma anche con positive opportunità di scambio e di arricchimento reciproco.
La religione cristiana di rito cattolico è quella professata dalla maggioranza degli italiani. Per questo motivo, e per determinate ragioni storiche, la Chiesa cattolica gode di alcuni privilegi. Esistono comunque confessioni religiose minori, ugualmente libere davanti alla legge. In particolare, vanno ricordate le minoranze protestanti, come i valdesi e i metodisti, le Chiese di rito ortodosso e le comunità ebraiche, storicamente numerose nel nostro paese.
I Testimoni di Geova raccolgono circa 130 mila seguaci. Si sente spesso parlare di "ritorno del sacro" e di "bisogno della religione". In effetti, non fanno che proliferare decine di "religioni emergenti" con numerosi adepti: i Ferventi di Dio, gli Rare Krishna, gli "arancioni" di Rajneesh, i seguaci di Sun Myung Moon (Chiesa dell'Unificazione), i Bambini di Dio, la Missione della Luce Divina. Esistono anche più di seicento associazioni "magico-mistico- esoteriche", tra le quali spicca la Società Teosofica Italiana.
Il fenomeno delle sette religiose in Italia è in rapida espansione. Si contano circa 37 gruppi di parapsicologia, 280 associazioni esoteriche, 144 sette religiose, e addirittura 366 gruppi di ufologia. Tra le religioni di tipo orientale, si sta facendo largo in Italia il buddismo nelle sue varie diramazioni: le tradizioni giapponesi del Soka Gakkai e del Risho-kosei-kai raccolgono proseliti soprattutto nel mondo giovanile.
I buddisti Zen sono stati ufficialmente riconosciuti dallo Stato italiano alla fine del 1990, dopo quattro anni di attesa. Contano circa 50 mila monaci e fedeli, facenti capo a circa sessanta centri.
Costituzione
Articolo 18
Tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge. (...)
Articolo 19
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di fame propaganda e di esercitarne in privato e in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.


