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Grecia

Nella culla della democrazia

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AIla Grecia spetta per questo semestre la presidenza della Comunità europea. L'ultima volta che fu Atene a presiedere le istituzioni comunitarie, nel secondo semestre del 1982, la CEE visse uno dei periodi più difficili dall'epoca della firma dei trattati di Roma. Dopo la conclusione del vertice di Atene, nel dicembre di sei anni fa, la stampa internazionale paragonò la Comunità ad un congegno con 10 rotelle (una per ogni paese membro all'epoca) in frantumi oppure ad un numero di alto equilibrismo circense dove però i componenti della piramide umana sull'orlo di schiantarsi al suolo. La colpa di tutto ciò non è certo del governo greco, e del resto la Comunità europea non si è mai andata a sfracellare a terra.

I greci infatti non sono antieuropeisti. Tutt'altro. Semmai sono antiatlantici. Per fare un paragone con la Spagna, basti ricordare che sia Gonzales sia Papandreu hanno portato i rispettivi partiti socialisti al potere grazie alla promessa l'uno di far uscire la Spagna dalla Nato, e l'altro di chiudere le quattro basi militari americane presenti sul suolo nazionale. Solo che il Psoe di Gonzales è stato indotto controvoglia, una volta al governo, a non deludere il proprio elettorato di sinistra. Il referendum sulla Nato lo ha indetto, ma è anche stato felice di perderlo. Quindi, più recentemente, ha dato il contentino alle sinistre cacciando una squadra di caccia americani, sloggiati dalla base di Torrejon e prontamente ospitati dall'Italia.

Papandreu invece le sue promesse sembra volerle mantenere tutte, e va dicendo che quando scadrà il contratto di affitto delle basi agli americani non ci sarà alcun rinnovo. Per convincerlo a ritornare sulle proprie decisioni, il Segretario di Stato americano George Schultz si è recato più di una volta in visita in Grecia, ma almeno all'apparenza non c'è stato niente da fare. Ma c'è chi mormora che Papandreu la sta tirando troppo per le lunghe, e che la sua sia solo una manovra per tirare sul prezzo ed ottenere un contratto estremamente vantaggioso.

Non ci sarebbe poi di che stupirsene, dal momento che il premier greco è una di quelle persone che gli avversari politici non esitano a definire un levantino. E lui fa di tutto per non smentirli: un paio di anni fa non riusciva a far eleggere dal parlamento alla carica di presidente della repubblica l'uomo che voleva lui. È ricorso allora al gioco delle due schede: chi votava per il socialista Sarzetakis poneva nell'urna quella azzurra. Chi preferiva il candidato delle opposizioni, guidate da Nuova Democrazia, usava una scheda bianca. Impensabile

in qualsiasi altro paese a democrazia evoluta, il trucco è riuscito nel paese della democrazia più antica del mondo, e Sarzetakis ha vinto a larga maggioranza.

Le svolte politiche si vivono spesso anche nell'ambito della famiglia. Papandreu, esule all'epoca della dittatura dei colonnelli ed ospitato dagli Stati Uniti, che gli dettero moglie, doppia cittadinanza e cattedra ad Harvard, ha sancito la propria svolta antiamericana annunciando il divorzio dalla moglie, cittadina degli States. Motivo: l'amore di una hostess delle Olympic Airways, le cui forme giunoniche sono apparse senza troppi veli sulle riviste di tutto il mondo. Tutto sommato una storia borghese che ha come protagonista un premier socialista.

O, meglio, un dramma borghese che potrebbe risultare una commedia. Sempre secondo i pettegolezzi, il vero obiettivo della decisione di Papandreu non è quello di allontanare la moglie (il matrimonio tra i due è in crisi ormai da molti anni, e neanche le cronache rosa se ne occupano più da tempo) quanto una serie di consiglieri politici di questa, che più che vittima di una sbandata sentimentale del marito lo sarebbe della sua interpretazione all'americana del ruolo di first lady.

 

Tra le risorse del paese, la prima citazione spetta al turismo. Località spesso incontaminate, si sommano ad un patrimonio artistico culturale che trova difficilmente pari. In campo agricolo, la Grecia è uno fra i maggiori produttori europei di tabacco, mentre la coltivazione più copiosa e per certi versi più caratteristica rimane senza dubbio quella dell'olivo. Le principali zone viticole si concentrano nel Peloponneso costiero e tra gli anfiteatri collinari di Salonicco. Più che vino, la produzione si concentra sulle uve da tavola, e sull'uva passa, anche se i vini non mancano, soprattutto quelli speciali destinati all'esportazione. Zuccherifici ed industrie tessili (lanifici e cotonifici), sono alcuni tra i principali settori delle attività industriali.

Restaurate nel 1974 le libertà democratiche soppresse al colpo di stato militare del 1967, la Grecia è oggi una repubblica unitaria.

La Costituzione, varata nel 1975, ha instaurato un regime di tipo parlamentare, nel quale il governo è responsabile di fronte al Parlamento. Quest'ultimo è composto da 300 membri.

Ad esso spetta la funzione legislativa ed ad esso spetta il compito di eleggere il Presidente della Repubblica, cui sono riservati ampi poteri. La Grecia è parte oltre che della Comunità Europea, dell'Onu, dell'Ocde, del Consiglio d'Europa, e della Nato, dalla cui organizzazione militare è però uscita nel 1974.

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