I ristoranti cinesi migliori d'Europa, si dice, sono a Rotterdam ed Amsterdam, eredità di un glorioso passato di rapporti privilegiati con l'Estremo oriente che ancora adesso fornisce a questa parte d'Europa (tanto per restare sul livello del banale o, secondo uno storico famoso, della «civiltà materiale») i calciatori più esotici del mondo.
L'Impero olandese, tra i primi ad essere creati dopo le grandi scoperte geografiche, è stato anche tra i primi ad entrare in letargo ed il primo in assoluto ad essere smantellato dopo il secondo conflitto mondiale. Il che però non va preso tanto come una prova della sensibilità dell'Aja nei confronti della causa della autodeterminazione dei popoli, quanto come segno della debolezza dell'allora governo olandese. Nel 1945 questo era talmente debole dopo anni di occupazione nazista da dover lasciare alle potenze vincitrici il compito di liquidare un impero una volta vasto e ricco a sufficienza da far gola agli stessi inglesi.
Tutta la storia e la cultura di questo paese, del resto, sono uno strano misto di tolleranza e intransigenza, permissività e chiusura. Negli anni successivi alla Riforma, Amsterdam divenne la capitale europea della cultura, per il semplice fatto che vi si potevano stampare i libri sottoposti a censura nei loro paesi d'origine. Sempre ad Amsterdam si rifugiavano i ricchi mercanti ebrei cacciati in quegli anni dal Portogallo.
Tra loro anche il filosofo Spinoza, che però venne cacciato dalla locale comunità israelitica unicamente a causa delle sue idee.
Sempre in queli anni, quelle che all'epoca erano le province dell'Impero Asburgico che formavano i Paesi Bassi (e dove era cresciuto lo stesso imperatore Carlo V) si ribellarono contro la dominazione spagnola. Una legittima lotta per l'indipendenza e l'autonomia. Solo che, frutto degli animi inaspriti e dei tempi difficili, una parte delle province rivoltose, quella abitata dai seguaci di Calvino, presero a vessare le restanti province cattoliche, con stragi e massacri degni del successivo - e cattolico – Sacro Macello della Valtellina. Dalle tensioni di quegli anni nacque, o almeno si approfondì, la differenza tra la futura Olanda ed il futuro Belgio. Questo riuscì a staccarsi da quella solo nel 1831, grazie ad una sanguinosa rivolta ed al bene placito delle forze europee protagoniste, anni prima, del Congresso di Vienna.
Ancora oggi le due facce di questa cultura olandese, garantista e permissiva, liberal e forse anche troppo, sono ben visibili.
Terra della tolleranza e della promiscuità culturale, sotto l'influsso della vicina Inghilterra ha sviluppato in tempi relativamente brevi una legislazione garantista, ben cosciente dei danni che può provocare il bigottismo o la troppa forza dello Stato che del resto in Olanda è stato sempre molto debole, anche ai tempi in cui Amsterdam era la capitale economica del mondo allora conosciuto.
Una concezione errata delle libertà individuali hanno portato però l'Olanda ad essere uno dei primi paesi al mondo a varare una legislazione molto permissiva in materia di interruzione volontaria della gravidanza, ad esempio. Ed in fatto di eutanasia, nel nome quasi blasfemo di un «diritto alla morte dolce», Olanda e Germania Federale sono le prime della classe. Prime anche rispetto alla maggior parte degli Stati Uniti, dove la sola California si prepara in tempi brevi ad affrontare la questione con un referendum. Basta fare una passeggiata per le strade di Amsterdam per accorgersi di due tratti fondamentali della cultura di tanta parte dell'Europa settentrionale: l'opulenza e la commercializzazione di tutto. Anche del corpo.
Quando si dice Olanda, sono immediatamente due le attività che corrono alla mente: la produzione di formaggi e le coltivazioni floreali. Oltre ai classicissimi tulipani, grande è il commercio legato ai crisantemi, ai lillà e alle rose di serra. Il comparto industriale trae spesso origine e· vantaggio da quello che un tempo era il vasto impero coloniale del paese. Si sono in tal modo accresciute con gli anni le attività legate alla manifattura del tabacco, gli zuccherifici, gli oleifici, le industrie della margarina, quella del cacao e quella della cioccolata, l'industria della gomma, e quella famosissima dei diamanti. Una nota particolare spetta inoltre alle costruzioni navali in cui gli olandesi sono maestri secolari, ed alla città di Eindhoven, dove fioriscono l'industria automobilistica e quella elettrotecnica.
Antica monarchia costituzionale, l'Olanda vede regolata la propria vita istituzionale dalla Costituzione del 1987. Questa, più volte emendata, da ultimo con la legge Fondamentale del novembre 1956, vede il Governo responsabile di fronte al Parlamento (Stati Generali). Quest'ultimo esercita la funzione legislativa e si articola su due Camere: la Prima Camera e la Seconda Camera. La Prima Camera conta settantacinque membri eletti per sei anni dai consigli provinciali e rinnovabili ogni tre anni per metà. La Seconda Camera dispone di centocinquanta membri eletti a suffragio universale e col sistema proporzionale con mandato quadriennale. L'Olanda è membro della Comunità Europea, dell'ONU, dell'OCDE, della NATO, del Consiglio d'Europa, dell'UEO e del Benelux.



