Editoriale

Preparando Gio' Freedom

Nuova Politica - Preparando Gio' Freedom pagina 1

Con questo nuovo numero riprende il cammino di Nuova Politica. Nuova Politica per i giovani dc è uno spazio aperto, un'occasione di dibattito, un giornale non autoreferenziale, ma che cerca di essere referente dei bisogni nuovi della politica. Le ultime elezioni amministrative che hanno segnato la crescita del disagio verso i partiti, la crescita delle leghe, l'incremento delle percentuali di cittadini che si autoescludono dal sistema politico, rafforza il bisogno che noi sentiamo impellente di ricreare un dialogo forte, continuo, esigente con la pubblica opinione. Questa gestione del Giovanile che tra poco celebrerà il Congresso, ha voluto caratterizzarsi per una crescita del ruolo politico: non più soltanto giovani ricchi d'inventiva, carichi di entusiasmo, desiderosi di seguire nuove strade, ma anche giovani consapevoli che non bastano i desideri ma che sul terreno della proposta politica e nella individuazione degli strumenti operativi, ritrovano la sintesi tra i desideri e la soluzione dei bisogni. Ecco perché da Euro GIO' ad Eco GIO', e fino alla prossima festa itinerante nei paesi dell'Est, il Movimento giovanile è sceso sui terreni più aspri del conflitto politico: l'Europa delle "parole" non era più sufficiente, occorreva ed occorre ancora trasfarmarla in Europa dei popoli, aperta ai bisogni degli ultimi, capace anche dal punto di vista istituzionale, di rispondere correttamente alla crescita economica che spesso avviene fuori dalle regole o, peggio, senza le regole. Ad Eco GIO abbiamo cercato di dimostrare che la difesa del patrùnonio ambientale non è incompatibile con l'appartenenza ad un partito di Governo, né con la crescita equilibrata del mercato economico ed abbiamo scoperto che solo una sorta di "nuovo patto sociale" tra le nazioni più importanti dal punto di vista economico può scongiurare una catastrofe ambientale che molti scienziati denunciano. La svolta democratica nei paesi del!' Es!, la nascita di nuovi movimenti giovanili nei paesi della dittatura comunista segnano indiscutibilmente le novità più rilevanti dal dopoguerra ad oggi.

Il mondo muta i suoi equilibri, la guerra fredda è oggi un ricordo: eppure ci pare che tutto oggi non sia sufficiente. Le incertezze permangono sia pur in un quadro nel quale le svolte consolidate non sembrano in discussione. Per questo GIO' Freedom vuole essere uno strumento di confronto con le evoluzioni in atto nei paesi del!' Est, vuole essere un tentativo di confronto delle questioni ancora aperte, delle dinamiche interne dei partiti, della corretta e non coloniale collaborazione economica con paesi che si affacciano oggi sul mercato le cui regole continuano a mutare profondamente. Questa passione per le grandi questioni della politica non ci ha allontanato un attimo dai problemi di casa nostra dai drammi quotidiani delle nuove generazioni. Abbiamo stimolato, criticato, condiviso con preoccupazione l'iter di una legge, quale quella della droga che a tratti, per la pressione di una forza di Governo spesso incline alla provocazione politica, sembrava privilegiare l'emotività alla valutazione del disagio e ad una risposta qualificata ed efficace; così come ci appassionano le questioni istituzionali non ultime quelle che attengono alla legge elettorale, a nostro avviso inadeguata.

Abbiamo promosso la raccolta delle firme per i referendum con lo spirito di coloro che ritengono tuttora valido il nostro sistema istituzionale ma parimenti lo ritengono non più capace di rispondere correttamente alle domande di una società che si è articolata e che chiede tempi di reazione del sistema molto più rapidi, ma non esiste riforma istituzionale più rilevante che quella dei partiti ed anche del nostro partito. Questo modello di partito, questo tesseramento, queste selezioni della classe dirigente, ci sembra ancora inadeguata. Si privilegia la fedeltà alla competenza, si riesce a drogare il consenso, ed è ritornata tra di noi la convinzione pericolosa che il crollo del Pci non debba cambiare anche il nostro modo di essere nella società. Il nostro partito ha bisogno di modifiche radicali, su cui lavoriamo da tempo, e che saranno oggetto di confronto nel!' assemblea programmatica del partito.

Come vedete i temi del!' ordine del giorno sono affascinanti ma richiedono un coinvolgimento non ancora riuscito tra il Centro nazionale e la periferia: ciò che mi preoccupa è invece la difficoltà di rappresentare con maggiore fedeltà l'universo giovanile che ci circonda.

Senza lo Statuto di Lanciano, senza un'autonomia reale del Partito rischiamo di morire asfissiati. L'ultimo nostro impegno sarà quello di consentire alla prossima dirigenza di partire con il piede giusto, cioè con la capacità di lasciare alle spalle la zavorra del tesseramento, per ricostruire un rapporto reale con i nostri coetanei che ci guardano con l'interesse ma non capiscono come mai alla nostra idealità ed alla nostra serietà non corrispondano "i fatti" del cambiamento.

Ringrazio la nuova Direttrice della rivista, la redazione ed il Vice Direttore per il lavoro che svolgeranno. Spero che sia continuo e profondo com'è la tradizione di una rivista che serve per essere strumento di dialogo, e occasione di provocazione politica.

Riprende il cammino di Nuova Politica. Ad un anno di distanza
Luisella Vaccato

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