GIO'2 Boat
Giornale di bordo n. 5
pagina 45

La febbre del tavolo verde

Nuova Politica - La febbre del tavolo verde pagina 45

Chi salisse improvvisamente sull'Achille Lauro senza conoscere i motivi é le ragioni che hanno spinto i giovani dc ad organizzare il 010'2 BOAT itinerante, penserebbe probabilmente di essere capitato a bordo di una di quelle bische clandestine galleggianti che contribuirono a creare la leggenda del fiume Mississippi.

Niente paura, non si tratta di un passo indietro nella storia: più semplicemente è esplosa sulla nave, in coincidenza dell'arrivo del segretario De Mita, la "febbre del tavolo verde''.

Sembra trattarsi di una cosa molto seria, se è vero come è vero che tutti i più importanti quotidiani italiani hanno dedicato nei giorni scorsi ampio spazio e titoli altisonanti alle gesta di giocatori noti e affermati e di giovani promesse. Il big-match tra De Mita e il comandante De Rosa, derby campano tra campioni imbattuti, ha monopolizzato l'attenzione generale.

La sfida ha fatto registrare la netta vittoria di De Mita, ma, mal celate dietro un elegante fair-play, sono emerse le consuete polemiche del dopo partita.

Il comandante De Rosa si è dichiarato infatti "sconfinferato dalle tante mosse'' che astutamente, da vecchia volpe del tavolo da gioco il segretario avrebbe effettuato con l'evidente scopo di confonderlo. Pare poi che De Rosa abbia lasciato capire di non aver giocato al massimo "per non dare il cattivo esempio a battere il segretario".

Sulla base di queste dichiarazioni sembra che il commissario di bordo Bianco intenda aprire un'inchiesta per accertare se per caso non si possa parlare di partita truccata: se fosse confermata questa ipotesi ci troveremmo di fronte ad un allarmante caso di "toto carte clandestino".

Archiviata così la partita della prima giornata, il nostro dovere di cronisti ci impone di raccontare quello che è capitato mercoledì notte, alla partenza da Livorno.

Lasciato per un giorno il tradizionale "singolo", De Mita si è cimentato in un più spettacolare "doppio", raccogliendo la sfida coraggiosamente (o incoscientemente?) lanciatagli dalla coppia lombarda Ghidotti-Lamperti (rispettivamente di Bergamo e Milano).

Partner di De Mita, per l'occasione, il delegato nazionale del MG Lusetti, visibilmente preoccupato e comprensibilmente intimorito dalla fama del suo compagno.

Tavolo in perfette condizioni, temperatura piuttosto bassa, forte vento e una cinquantina di spettatori (di cui nessuno pagante).

La partita, giocata con "carte De Rosa" ha avuto un avvio travolgente che ha visto la coppia De Mita-Lusetti andare a scopa ripetutamente, tra il tripudio della folla.

Sette a uno dopo la prima partita e nove a due al termine della seconda. Arrivare ai fatidici 16 punti sembrava uno scherzo per i due nazionali.

Ma alla terza mano il colpo di scena: Lusetti cedeva improvvisamente e frastornato cominciava a sbagliare mosse su mosse. L'incertezza palesata a tratti nei primi turni diventava con il passare dei minuti vero e proprio panico; così quando De Mita, dopo, l'ennesimo errore invitava Lusetti "a non sparigliare il sette'', il delegato nazionale, con negli occhi l'angoscia di chi non capisce quello che si sta dicendo, confermava di essere solo un bluff.

La partita finiva così in parità: 17 a 17, un risultato dovuto solo ad un grande lavoro di contenimento dell'avellinese. Sulla scia dello scampato pericolo il campione di Nusco ritrovava tutto il suo sprint e in scioltezza riusciva a condurre vittoriosamente (giocando praticamente da solo) la rivincita.

Una parola meritano anche gli avversari: la coppia lombarda ha dato prova di grande coraggio e di notevole scaltrezza, seppure condizionati negativamente dal fattore campo e dall'uso di carte napoletane i due sono rimasti sempre in partita e crediamo che presto risentiremo parlare di loro.

Concludiamo con un'indiscrezione: il comandante De Rosa, arrivato a Napoli è scomparso dalla circolazione. Pare che si stia allenando, con un campione argentino, in una bisca del porto.

Sta preparando la rivincita che si annuncia come la partita del secolo.

Dal Negro di Treviso

Rompiamo il ghiaccio

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